Arturo Fuente

La storia della Tabacalera A. Fuente y Cia., più che una semplice evoluzione aziendale, appare come un’epopea dinastica. Dai primi ‘900 in Cuba fino a Tampa in Florida, poi dal Nicaragua all’Honduras fino alla definitiva localizzazione del 1981 nella Repubblica Dominicana; tre generazioni hanno lottato con il cuore tra i denti inseguendo il miraggio, conseguito in competizione con le multinazionali, di realizzare con le sole forze della Famiglia la miglior “tabacalera” concepibile. Oggi produce oltre 40 milioni di sigari l’anno, metà con il proprio e metà con altri marchi tutti di successo, in quattro fabbriche ed in una stazione di cura delle foglie. Il maggior orgoglio è stato la realizzazione del sogno, apparentemente irraggiungibile, di un premium “puro” interamente realizzato con tabacco dominicano: il Fuente Fuente Opus X che risulta ripetutamente ai vertici mondiali delle classifiche di Cigar Aficionado. In una famosa intervista di Carlos Fuente Jr., realizzata da Marvin R. Shanken di Cigar Aficionado nel 1998, la parola “cuore” ricorre più spesso d’ogni altra. Più che l’ambizione, sono stati appunto cuore, passione, fede ed orgoglio a sostenere la Famiglia per un secolo fino al raggiungimento della vetta; non avrebbe potuto essere altrimenti se Carlos Jr. dichiara testualmente: prima Dio poi i sigari poi la famiglia poi (buoni ultimi) i clienti.
L’emotività domina questa storia aziendale, tanto da aver denominato un prodotto “Flor Fina 8-5-8” solo perché il nonno era mancato a 85 anni; o di mantenere depositari delle segrete miscele, anche risalenti al periodo cubano, solo tre membri della famiglia; o ancora di lesinare la distribuzione del prodotto perché la stagionatura e le rifermentazioni “pretendono molta pazienza”. Un mondo, fuori del nostro mondo, dove la frenesia è sconosciuta. Risulta quindi legittimo e ben appropriato il motto aziendale: We will never rush the hands of time.

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